Matthew Lutz-Kinoy

Goat of Paradise

Dittico video, colore, 1° schermo 12'20'', 2° schermo 12'36'', 2021

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La videocamera del dittico Goat of Paradise (Capra del paradiso) accompagna uno sguardo indolente sulla Svizzera bucolica, passando dal margine del bosco verso i vasti campi sulle pendici delle maestose montagne. Regna un silenzio imperturbabile e immemorabile. Il formato longilineo dello schermo permette all’artista di riprodurre lo spirito della pittura alpestre della tradizione svizzera, nella quale uomini e bestie attraversano l’immagine come in una processione. Questa sequenza solenne viene interrotta dai costumi indossati delle vacche e pecore. Gli animali portano infatti un vestiario ibrido e bizzarro, un mix tra corone floreali tipiche in occasione della discesa dall’alpeggio e lavori moderni all’uncinetto. Matthew Lutz-Kinoy ha realizzato tali costumi in collaborazione con gli stilisti del marchio newyorchese Eckhaus Latta appositamente per il progetto. Tra macramè, patchwork variopinti e tessuti intrecciati, si entra in un universo che oscilla tra artigianato classico e destrutturazione moderna.

L’inquadratura passa dalla figura intera a riprese ritagliate e ristrette, che permettono di ammirare i costumi come ad una sfilata di moda, nella quale ogni abito rende omaggio all’artigianato tessile svizzero. Vi sono due momenti grotteschi: Quando in uno dei film compare un formaggio di capra e nell’altro una moneta locale, che attraversando entrambi lo schermo come se stessero rotolando dalla montagna, sorprendono lo spettatore con un saluto birichino.

Opera prodotta dal Fondo cantonale d’arte contemporanea a Ginevra.

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